Tornata a casa dalla vacanza di 15 giorni sulle Dolomiti, l’impatto è stato terribile. Tutto mi è sembrato scialbo, disordinato, confuso e tetro.
La Montagna deve aver risvegliato in me il sangue che le appartiene. Si, perchè non tutti sanno che sono una meticcia mezzo sangue, di padre Pugliese, come recita evidentemente il mio cognome, e per metà (ma bella grossa la metà!??!) Trentina! Come uno strano segno, mio papà ha abitato per gran parte della sua infanzia e adolescenza in una strada dal nome dato dal destino, Via Trento, tuttavia nell’assolato paese di San Marzano, in provincia di Taranto. L’estate quindi per me si gioca su un gioco di equilibri e conflitti interiori fra desiderio di cielo e di terra, di acqua e di prati, che fino adesso mi ha molto più spesso portato a visitare le alture, e a sognare il mare, ma ad amare irrimediabilmente la montagna.
Il tempo ahimè ci ha concesso poche uscite. Ma buone. Di cui vale la candela sicuramente parlare. Questa qui sotto, in perfetta e totalmente rinnovata tenuta da montagna sono io. Ancora un po’ a disagio a dire il vero. Mentre, passata la prima severissima salita, mi attardo a passeggiare per questa valle incantata, fra le cime della Marmolada e dell’opposto Colac, verso il rifugio Contrin, a fondo valle. E oltre. Una tranquilla passeggiata, dicevo, di ben 8 ore!!
La spedizione è composta da tre soggetti. Io, mio marito e la nostra irrinunciabile guida alpina: mio suocero Diego. Irrinunciabile per la lunga esperienza, per la pesante attrezzatura, per la conoscenza della montagna, perchè ama l’avventura, perchè è un infermiere di primo soccorso e perchè quando non ne puoi più è lì, pronto a raccontarti una storiella su come possono andare le cose… al peggio :| ! Grandissimo Diego!!! :D (qui sotto in maglia rossa)
Se dovessi individuare uno stile dell’alta montagna non lo troverei affatto rustico. Minimale invece. La montagna è pulita, ordinata, spaziosa. I colori sono essenziali: verde grigio, beige, delle rocce dolomitiche, ruvido carruba delle rocce vulcaniche. Puoi amare, il profumo dell’aria, del muschio e della terra. Il suono dell’acqua. Tutto è fermo, tranne teneri steli, eppure mai uguale perchè a luce inonda e plasma contunuamente i colori e le forme. Non si pò descrivere con le parole e con le immagini quello che dice la montagna. Chi non la ama, mi dico mentre cammino, sicuramente non la conosce e non è mai stato qui. Si è fermato ai piedi, non ha visto ancora i suoi orizzonti.
[ le foto di Stefano Origano, mio marito]
[foto mia, flikr link Artoleria]
Finalmente arriviamo a quella che doveva essere la meta del percorso. Sono le quattro e mezzo (dalle 14 ora di partenza). Tutti tornano a casa. Noi arriviamo. Si ma… non può finire qui!!
Riprogrammiamo “il navigatore”. Si riparte! Avanti tagliamo verso l’altro lato della valle dove ci aspetta il passaggio sul torrente e una vista spettacolare della Marmolada. Qui sembra distesa sul divano!
E alcune sorprese del tardo, tardissimo pomeriggio…
Spettacolo in prima serata. Questo è solo l’aperitivo, diciamo così. Non voglio farvi perdere le molte fotografie che abbiamo scattato perchè penso che possiate immaginare di respirare aria buona. Non è così?
Alla prossima puntata, vi tengo il posto in prima fila non vi preoccupate ;)
11 Commenti
Splendide foto, aria limpida, energia pura!
Grazie ! tutto merito della montagna! ;) Comunque lo dico al fotografo… :D
…..e io che pensavo che tu lavorassi sempre, tutto il giorno ad intrecciare e legare tipo Penelope e invece…..baci ILe
Ahahah Ilenia! Invece ogni tanto mi alzo sui piedini e cammino… :D Baci!!
“Tornata a casa dalla vacanza di 15 giorni sulle Dolomiti, l’impatto è stato terribile. Tutto mi è sembrato scialbo, disordinato, confuso e tetro.”… è lo stesso identico effetto che fece a me circa 8 anni fa quando venni in vacanza col moroso che è originario di queste parti (mentre io sono ciociara) tornati a casa continuavamo a ripeterci che sarebbe stato un sogno poter vivere e lavorare in questo angolo di paradiso, dove il tempo è ancora scandito dalle stagioni e scorre al giusto ritmo, mai frenetico. Quando si dice di non smettere mai di inseguire i propri sogni… nel 2006 abbiamo fatto armie bagagli e ci siamo trasferiti con tutto, gatti compresi!!
Mi trovo a metà tra la Marmolada e Colac (che vedo dalla finestra del mio laboratorio) molti villeggianti mi prendono per matta a vivere qui tutto l’anno, perchè non c’è nulla (???) d’inverno fa freddo e tra me e me penso “ma perchè ti sei comprato\affittao una casa qui e ci vieni in vacanza?” evviva la coerenza!!!
se torni da queste parti spero passerai a trovarmi! ;)
Ma che meraviglia!!! Allora nel proseguimento del mio racconto ti sentirai a casa! Ti faccio ciao ciao con la mano…e certo che ti faccio visita quando torno ! Io e mio marito amiamo questa zona intorno al Sella, la val di Fassa e dintorni. Ma prediligiamo i periodi meno caotici a luglio e agosto. Quest’anno è stata un’eccezione. Ciao Manola! Al prossimo racconto!
favolosi il passo Sella e Sas Pordoi!!
aspetto con ansia il prossimo post ;)
Che foto meravigliose e che colori… a metà tra celeste cielo e verde brillante prato c’è il diamante della Marmolada… oh avrei voglia di rivederla!
Hai ragione la montagna non è rustica.. è minimale e ti costringe a fare i conti con te stesso perchè è minimale ma esuberante nel suo impatto emotivo….
Tienimi il posto in prima fila allora!
Io resto sempre affascinata dalla pulizia, in parte ci pensa l’uomo, e in parte ci pensano le mucche, grandi tosaerba ecologiche ;))
Un bellissimo reportage!
Serena
Appena tornata da una settimana di montagna, ma solo per fare da baby sitter alle due nipotine, quindi niente camminate (tranne il parco andata e ritorno 4 volte al giorno)…questi posti in cui tu sei stata li ho fatti tanti anni fa camminando e camminando con gli scout…Ciao